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Crisi degli affitti nel mondo: come le politiche governative stanno peggiorando la situazione

Negli ultimi anni, l’accesso alla casa in affitto è diventato sempre più difficile in molti paesi avanzati. E questo non solo in Italia...

Nonostante il calo dell’inflazione generale, i canoni di locazione a livello globale continuano a salire, con un aumento medio del 5% annuo. Tuttavia, invece di affrontare le cause strutturali del problema, molti governi hanno implementato politiche che, paradossalmente, stanno aggravando la crisi degli affitti.


Le politiche restrittive sui proprietari: un boomerang per gli inquilini

Dal "rent brake" in Germania, che obbliga i nuovi locatori a seguire un indice governativo per determinare il prezzo degli affitti, alla tassazione aggiuntiva sugli immobili in Regno Unito, le misure adottate mirano a contenere i costi per gli inquilini, ma spesso ottengono l’effetto opposto.


Esempi concreti mostrano il fallimento di questi interventi:

Spagna: nel 2024 l'offerta di affitti a lungo termine a Barcellona è crollata del 75% rispetto al 2019, con una media di 63 famiglie in competizione per ogni immobile disponibile.

Irlanda: nel 2022 il numero di contratti di locazione registrati era inferiore del 23% rispetto al 2016, nonostante una crescita della popolazione del 9%.

Stati Uniti: in stati come California, New York e Oregon, l’inasprimento della regolamentazione sugli affitti ha ridotto drasticamente il numero di alloggi disponibili per la locazione.


Le politiche di controllo degli affitti e di pressione fiscale sui proprietari stanno disincentivando la messa a disposizione di immobili in affitto, contribuendo a una spirale di carenza abitativa e aumento dei prezzi.


Affitti vs. acquisto: un mercato bloccato

L’idea che spingere i proprietari a vendere possa facilitare l’accesso alla casa è in gran parte illusoria. Le difficoltà burocratiche e fiscali nell'acquisto immobiliare, unite all'aumento dei tassi di interesse, rendono più difficile passare dalla locazione alla proprietà.

  • Nel 2024, il numero di case vendute negli Stati Uniti è stato inferiore del 19% rispetto al 2022, a causa dell’aumento dei mutui.

  • Nel Regno Unito, le nuove tasse sugli investitori immobiliari introdotte nel 2023 hanno scoraggiato i piccoli proprietari, riducendo ulteriormente l’offerta di alloggi in affitto.


Conclusione

Le attuali politiche sui mercati degli affitti stanno ottenendo il risultato opposto a quello sperato, riducendo l’offerta e facendo lievitare i prezzi.

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