Salute e Denaro, il Parallelo Essenziale per il Benessere Futuro
Intervista esclusiva a Isabella Mastrobuono, commissario straordinario Policlinico Tor Vergata e membro osservatorio permanente per i fondi integrativi.
Il più importante investimento: la salute
Secondo Isabella Mastrobuono, il miglior investimento che ognuno di noi può fare è sulla propria salute, considerata in senso globale come benessere fisico e psicologico. La prevenzione, inclusa la partecipazione agli screening, rappresenta una priorità assoluta. “Chi sta bene può decidere liberamente come investire il proprio denaro,” sottolinea l’esperta, ribadendo l'importanza della salute come pilastro per ogni altro aspetto della vita.
Sanità pubblica e privata: un confronto superato
Isabella considera il dibattito tra sanità pubblica e privata un tema ormai obsoleto. La sanità, in Italia, è tutta pubblica per sua natura, poiché regolata e tutelata dallo Stato attraverso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il sistema include sia gli erogatori pubblici, finanziati con le tasse, sia quelli privati accreditati, che rispondono a requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi imposti dalla normativa pubblica.
“La scelta tra pubblico e privato è una libertà garantita ai cittadini, ma non implica una contrapposizione,” spiega Mastrobuono. Anche il ricorso a strutture private non dipende sempre dalle inefficienze del SSN, come dimostrato da studi del Censis: molti pazienti scelgono il privato per motivi di comfort o preferenze personali.
Liste d’attesa: una sfida strutturale
Le liste d’attesa non sono una novità, ma un problema storico che si è aggravato con la pandemia. Tuttavia, Mastrobuono avverte che immettere risorse finanziarie nel sistema senza un ripensamento organizzativo rischia di essere inefficace, come dimostrato dal caso del Regno Unito.
Verso una sanità integrata: pubblico e privato a confronto
Un punto centrale è il ruolo crescente della spesa privata, che comprende sia quella diretta (out of pocket), pari a oltre 40 miliardi di euro, sia quella mediata dai fondi sanitari integrativi, che coinvolgono circa 15 milioni di italiani, prevalentemente giovani.
Per Isabella Mastrobuono, una collaborazione più stretta tra il SSN e i fondi sanitari potrebbe migliorare significativamente l’efficacia degli interventi preventivi. “Operazioni di screening condivise tra pubblico e privato permetterebbero di individuare precocemente i casi più complessi, ottimizzando le risorse e garantendo una maggiore appropriatezza degli interventi,” afferma.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico: uno strumento chiave
Un elemento fondamentale per l'integrazione è il Fascicolo Sanitario Elettronico, obbligatorio sia per le strutture pubbliche sia per quelle private accreditate. Questo strumento, se pienamente implementato, consentirebbe una comunicazione fluida tra le diverse istituzioni, riducendo la duplicazione degli esami e migliorando la qualità complessiva dell’assistenza.
Un modello sanitario da ripensare
Il SSN necessita di una revisione strutturale per adattarsi alle nuove sfide, come il crescente numero di pazienti cronici e anziani. “Un sistema sanitario organizzato per silos non è più adeguato,” sottolinea Mastrobuono, invitando a un ripensamento che metta al centro il paziente e favorisca percorsi di cura integrati.
Conclusione: sanità pubblica a 360°
La collaborazione tra pubblico e privato non rappresenta una privatizzazione, ma una strategia per rendere la sanità più efficiente e sostenibile. Per Isabella Mastrobuono, il futuro della salute in Italia passa da un modello integrato e dalla capacità di affrontare le sfide con soluzioni innovative e condivise.
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