Come costruirsi la propria pensione integrativa
L’importanza della pianificazione pensionistica e i vantaggi della previdenza complementare per garantire un futuro finanziario sereno.
Gli italiani e la previdenza complementare
Molti pensano che il tema della pensione sia distante e pieno di incertezze. Una recente indagine ha rivelato che il 60% degli italiani è consapevole che la pensione non sarà sufficiente per mantenere il tenore di vita desiderato. Tuttavia, c’è una buona notizia: il 26% degli intervistati sta già pianificando il proprio benessere futuro utilizzando parte del reddito disponibile per la previdenza complementare.
La longevità aumenta e con essa la necessità di godere di una seconda giovinezza nella fase della pensione. Pianificare adeguatamente il futuro finanziario è cruciale per garantire il benessere una volta cessata l’attività lavorativa. Una corretta pianificazione, insieme all’uso del tempo come alleato, è fondamentale per creare un montante contributivo sufficiente a garantire un tenore di vita adeguato.
Quali domande farsi
Pianificare la pensione richiede rispondere a quattro domande chiave:
1. Quando potrò andare in pensione? Basarsi sulle normative attuali è fondamentale, anche se potrebbero cambiare in futuro.
2. Quale tenore di vita desidero durante la pensione? Valutare se la pensione pubblica sarà sufficiente o se sarà necessario integrare il reddito.
3. Quali strategie posso adottare per colmare il gap previdenziale? Esplorare soluzioni per compensare la differenza tra l’ultimo reddito da lavoro e la pensione.
4. Qual è il costo del ritardo nel prendere decisioni? Ogni anno di procrastinazione aumenta l’importo necessario per assicurare il benessere futuro.
Il sistema dei tre pilastri
Le riforme pensionistiche degli anni ’90 hanno creato un gap previdenziale tra l’ultimo reddito da lavoro e la prima prestazione pensionistica. Questo gap si misura con il tasso di sostituzione, che sarà intorno al 60% per i lavoratori dipendenti e al 48% per i lavoratori autonomi.
Primo Pilastro: La pensione pubblica.
Secondo Pilastro: La previdenza complementare negoziale, riservata a chi ha sottoscritto specifici contratti collettivi nazionali del lavoro.
Terzo Pilastro: La previdenza complementare aperta a tutti, che include fondi pensione aperti e piani individuali pensionistici (PIP).
I vantaggi della previdenza complementare
La previdenza complementare offre vantaggi fiscali significativi, come la deducibilità dei contributi fino a 5.164 euro e la possibilità di ritirare fino al 50% del montante contributivo come capitale e la richiesta di anticipazioni per esigenze particolari anche durante il periodo lavorativo come spese sanitarie o acquisto/ristrutturazione della prima casa.
Il segreto per una pensione serena è iniziare a pianificare il prima possibile, sfruttando il tempo come alleato per la capitalizzazione composta. Aderire alla previdenza complementare fin da giovani, o addirittura per i propri figli o nipoti, può fare una grande differenza nel garantire una rendita adeguata e un futuro tranquillo.
Per ulteriori approfondimenti, i libri “Chi ha paura delle riforme” di Elsa Fornero e “Come sfruttare al meglio le opportunità della vita” di Dale Carnegie.